
Rasiglia
3 Maggio 2022Rasiglia è anche conosciuta come “Borgo dei ruscelli” o “Venezia dell’Umbria“, per via dei corsi d’acqua che attraversano il piccolo centro della frazione: grazie ad essi si sviluppò una fiorente industria tessile sin dal medioevo, che dell’acqua ne sfruttava l’energia per la movimentazione dei telai.
Nonostante le ridotte dimensioni, Rasiglia è divenuta col tempo un’apprezzata meta turistica, soprattutto durante la stagione estiva, capace di attrarre ogni anno sempre più visitatori.
Nella prima metà del Seicento, diminuita l’importanza militare, Rasiglia si affermò per le attività artigianali (mulini, opifici) grazie alla forza idrica proveniente dal fiume Menotre.
Durante la seconda guerra mondiale i rastrellamenti nazifascisti non risparmiarono la comunità rasigliana. Nel giugno del 1944 l’attentato a due tedeschi scatenò una rappresaglia, durante la quale tre paesani vennero deportati a Mathausen. Di essi solo uno – Colombo Olivieri – è tornato.
Attualmente, alcuni edifici che un tempo sostenevano l’economia del paese, sono stati ristrutturati ad uso abitativo, mentre altri risultano abbandonati. Recentemente è stata ristrutturata e rimessa in funzione una piccola centrale idroelettrica che fu ideata e costruita prima della guerra dall’ing. Luca Barnocchi di Verchiano.







